La longeva eleganza della Malvasia di Bosa

Gioiello enologico ad alto tasso di emozioni, la Malvasia di Bosa dei Columbu è nello scrigno produttivo di una Sardegna nord-occidentale antica e profonda. Per un (fine) degustatore rappresenta un apice qualitativo da conoscere e riconoscere. Da sempre nella millenaria storia sarda come vino dell’ospitalità e della Messa, appartiene alla rara tipologia dei bianchi dolci e ossidativi
L’azienda nasce nei primi anni 70 da un intreccio di vita, cultura e vino, come racconta Vanna Mazzon, socia con il marito Gianmichele e il cognato Rafael: “Mio suocero Giovanni Battista Columbu partecipò al Carnevale di Bosa su invito di un collega; da lì l’incontro con Lina Pala che diverrà sua moglie e madre dei suoi tre figli. Fondamentale sarà l’amicizia con Salvatore Deriu Mocci, con cui instaurerà un sodalizio a tutela della Malvasia di Bosa; Salvatore fu tra i primi a riconoscerne il valore, il vino otterrà la Doc nel 1972″.

Giovanni Battista dopo aver comprato la cantina del vecchio convento di Bosa ne diventa vignaiolo di riferimento, sapiente e strenuo difensore della sua identità. Due sole etichette, con uve Malvasia di Sardegna da vendemmia tardiva: Malvasia di Bosa Riserva, almeno tre anni in botti di castagno, ed Alvaréga, versione più dolce che affina in acciaio. Entrambe eleganti e longeve, svelano profumi densi di macchia mediterranea, fiori, frutta secca e sciroppata; il gusto è pieno, salmastro, persistente. “Dal 2008 abbiamo aperto un’enoteca e nel 2011 un albergo diffuso: tutto è piccolo, familiare, utile a far vivere la comunità custode dello storico vino”.

News