L’ex matematica fa i conti con la Malvasia puntinata

Il percorso della giovane vignaiola Silvia Brannetti è scandito da più tappe. Nel periodo liceale, insieme alla sorella, aiuta i genitori nell’azienda di famiglia che si trova nella mirabile bellezza della campagna romana. Negli studi universitari segue la sua predisposizione per la matematica pura: la laurea, e poi un dottorato che la fa viaggiare in Europa e America. Nel 2011 ritorna: la ricerca è troppo astratta per il suo carattere concreto “La mia è una famiglia semplice, mio padre Giuseppe ha cominciato a lavorare a tredici anni, tutto ha inizio con mio nonno Giovanni. Anche se sono cresciuta tra vigneti e cantina, i primi anni del mio rientro non sono stati facili: facevo un po’ di tutto senza un ruolo preciso. Nel 2015, dopo un serio incidente di mio padre in vigna, mi sono ritrovata da sola con la vendemmia appena finita. Da quel momento sono scattate responsabilità e autentica passione”.

Al primo posto mette la sanità dell’uva, in cantina solo interventi rispettosi, pulizia e precisione (è pur sempre una matematica). La proprietà è di 23 ettari vitati: 18 sono a Fiorano, al IX miglio della via Appia Antica. L’azienda nasce come produttrice di vino sfuso nel ’46, tutt’ora lo producono contando su una clientela di fiducia che ne apprezza la genuina qualità. Il padre acquista il terreno sull’Appia Antica chiamato Riserva della Cascina nel 1986, le prime bottiglie sono dal 1999.

Tutti i vini prodotti hanno un sorso invitante, profumi fini e gusto pieno: sono davvero buoni e al prezzo giusto. Come il bianco Gallieno (13 euro), Malvasia Puntinata in purezza che esprime bene il valore di questa tipica varietà laziale. Ottimi anche IX Miglio bianco (7,50 euro) e IX Miglio rosso (8,50 euro. Ben fatti il rosso Coste di Basalto (10 euro) e il rosato La Via delle Rose (9 euro). Infine Gaius (18 euro), piccola produzione di Metodo Classico da uve Bombino bianco che riposa almeno 30 mesi sui lieviti: ovviamente, un’altra passione di Silvia.

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